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Articolo redatto in collaborazione con Alessia Moratto, esperta in advocacy e diritti umani
“[Non può esistere femminismo] senza interesse alla questione ambientale, allo sfruttamento, alla vulnerabilità di classe ed al razzismo; che non agisca in modo condiviso con altri movimenti a favore della decostruzione dell’attuale sistema”.
Françoise Vergès
Il termine
Secondo il vocabolario Treccani il termine ecofemminismo indica quella “corrente del femminismo che si ripropone di coniugare la difesa dei valori e dei diritti delle donne e la salvaguardia dei territori, della comunità, della biosfera, della salute”.
Questa definizione racchiude tutti i movimenti che uniscono ed esprimono, con modalità e dinamiche differenti, il legame tra femminismo ed ecologia, essi stessi termini non riducibili a mere definizioni statiche.
Le Féminisme ou la Mort
L’attenzione al legame tra le tematiche ambientali e le questioni femminili si è diffusa negli Stati Uniti, e successivamente negli altri Paesi, già a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso.
Tuttavia, il termine ecofemminismo (dal francese écoféminisme) è stato usato per la prima volta solo nel 1974, nell’opera “Le Féminisme ou la Mort” dell’attivista francese Françoise d’Eaubonne. In questo scritto l’autrice evidenzia i costi ambientali dello “sviluppo”, individuando nelle donne i soggetti del mutamento.
È da questo momento che si è iniziato a parlare chiaramente di come lo sfruttamento della natura e delle risorse naturali compiuto dagli uomini ritrovi un parallelo anche nelle relazioni umane, con la concezione della subalternità della donna nei confronti dell’uomo.
Questo movimento evidenzia come, sin dalla preistoria, le donne siano associate alla natura e alla vita e ribadisce quindi il loro ruolo fondamentale nel rapporto con la Terra, vista come organismo vivente e in continuo mutamento.
La visione
La corrente ecofemminista muove una forte critica a tutti gli elementi della società moderna che promuovono, direttamente o indirettamente, la logica del dominio (sia esso nei confronti dell’ambiente, delle donne o dell’“altro”) e quindi la disuguaglianza e lo sfruttamento. Essa esprime quindi un nesso diretto tra l’ideologia capitalista, lo sfruttamento delle persone, il degrado ambientale, e la proprietà specificatamente maschile.
“Le donne devono rendersi conto che per loro non ci può essere liberazione né ci può essere soluzione alla crisi ecologica all’interno di una società il cui modello fondamentale di relazioni è quello del dominio. Esse devono unire le rivendicazioni del movimento femminile con quelle del movimento ambientalista per proporre una radicale riorganizzazione delle relazioni socioeconomiche fondamentali e rivedere i valori della moderna società industriale.”
(Ruether, 1975)
Azioni ecofemministe
Negli ultimi decenni hanno visto la luce, in tutto il mondo, moltissime iniziative e azioni ecofemministe. Eccone alcune:
- Nel 1973 le donne indiane del movimento Chipko organizzarono una protesta non violenta durante la quale decisero di abbracciare gli alberi per proteggerli, anche fisicamente, dall’abbattimento voluto dalle grandi imprese agricole.
- La “Women’s Pentagon Action”, la marcia delle donne al Pentagono del 1980, è ricordata come una delle azioni simbolo della lotta ecofemminista. In quell’occasione circa duemila persone parteciparono ad una manifestazione di protesta contro la corsa al nucleare.
- Nel 2000 a Brasilia si organizzò la più grande manifestazione di donne del paese, la marcia delle cosiddette “margaridas”, per la sostenibilità ambientale, la giustizia, la libertà e l’autonomia delle donne. La marcia fu organizzata in ricordo di Margaridas Alves, sindacalista assassinata il 12 agosto 1983 su ordine del proprietario di uno zuccherificio.
Tutte queste azioni nascono da elementi comuni, basati su una coscienza intersezionale e una volontà condivisa di proporre pratiche alternative al sistema vigente, caratterizzato da rapporti di potere, violenza e sfruttamento.
Voci dall’Italia
Tra le principali esponenti dell’ecofemminismo italiano troviamo Laura Cima e Luisa Carminati Cremaschi.
Nelle sue riflessioni Cima sottolinea l’importanza di pensare in grande, legando l’aspetto femminista a quello ambientale, per ri-definire il sistema stesso:
“Interrogarci su cos’è per ognuna di noi l’ecofemminismo è quindi più che mai necessario oggi: i movimenti e le iniziative che riguardano la decostruzione delle relazioni di potere, di dominio, di colonialismo, lo collegano a coloro che criticano il modello di “sviluppo”.
Carminati Cremaschi fissa l’attenzione sul collegamento tra l’emergenza climatica, lo sfruttamento delle risorse del pianeta, l’oppressione e le violenze compiute nei confronti delle donne e le violenze sugli animali.
Proprio lo scorso anno, l’attivista ha ideato e coordinato la serie di incontri “L’ecofemminismo nel mondo”, in collaborazione con Legambiente Bergamo, attraverso i quali ha ricostruito la storia e i volti dell’ecofemminismo nel mondo e in Italia.
Fonti
https://www.treccani.it/vocabolario/ecofemminismo_%28Neologismi%29/
https://it.wikipedia.org/wiki/Ecofemminismo#:~:text=L’ecofemminismo%20%C3%A8%20un%20movimento,tra%20ambientalismo%2C%20animalismo%20e%20femminismo
https://www.artribune.com/arti-visive/2020/10/ecofemminismo-saggio-tara-londi/
https://www.unive.it/pag/fileadmin/user_upload/dipartimenti/DSLCC/documenti/DEP/numeri/n20/02_20_-_numero_completo.pdf
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/03/08/la-prospettiva-eco-femminista-e-la-lotta-alle-vecchie-e-nuove-disuguaglianze/
https://www.che-fare.com/eco-femminismo-fill-londra/
https://vociglobali.it/2020/10/07/ecofemminismo-in-difesa-della-terra-per-una-nuova-umanita/
https://www.liberopensiero.eu/26/07/2020/ambiente/ecofemminismo-istruzioni-per-luso/
https://unionefemminile.it/genere-specie-terra-lecofemminismo-alla-prova-della-pandemia/
https://www.ecodibergamo.it/stories/eppen/cultura/incontri/dalla-parte-delle-donne-e-dellambiente-lecofemminismo-raccontato-da-luisa-car_1382196_11/
https://www.equaltimes.org/why-the-world-needs-an-african?lang=en#.YDJ3SulKjVo
- Capitolo quattordicesimo: Congedo mestruale. Rivoluzione o discriminazione?
- Capitolo tredicesimo: Donne e abbigliamento. Chi decide cosa indossare?
- Capitolo dodicesimo: Mio il corpo, mia la scelta
- Capitolo undicesimo: Ecofemminismo
- Capitolo decimo: Il legame (in)visibile tra crisi climatica e matrimoni infantili