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Dati di fatto. Sono questi di cui siamo inevitabilmente a corto quanto si intavolano discussioni su materie scientifiche di cui spesso conosciamo poco o nulla. Quando poi di un tema se ne sente parlare per anni, da fonti più o meno autorevoli, è normale che il nostro cervello crei un database confuso, colmo di deduzioni ed ipotesi probabilmente poco attendibili.
Se dovessimo scegliere un argomento sul quale si discute senza sosta e su cui, eccezionalmente, gli scienziati di tutto il mondo sono in accordo, non potrebbe che essere il cambiamento climatico. Ed allora, per iniziare a comprendere meglio gli eventi alla base delle grandi catastrofi naturali che flagellano varie regioni del mondo, ecco un breve riepilogo di cosa sta accadendo sul nostro pianeta. Dati di fatto, spiegati dalla National Aeronautics and Space Administration, meglio conosciuta come NASA.
Punto primo. È comprovato che alterazioni climatiche sulla Terra si siano sempre verificate. La grande differenza è che in precedenza queste erano dovute alle piccole variazioni nell’orbita terrestre che modificano la quantità di energia ricevuta dal Sole. Dalla metà del XX secolo, invece, è estremamente probabile che il riscaldamento a cui assistiamo sia dovuto all’attività dell’essere umano. Il problema principale è che l’innalzamento della temperatura si sta verificando circa dieci volte più velocemente di quanto avvenuto a seguito dell’era glaciale.
Punto secondo. Gli scienziati attribuiscono la tendenza all’aumento delle temperature globali al riscaldamento che si verifica quando l’atmosfera intrappola il calore che si irradia dalla Terra verso lo spazio, fenomeno noto come effetto serra. Nel corso dell’ultimo secolo le concentrazioni di gas ad effetto serra si sono incrementate a causa di due fattori principali: la combustione di fossili come il carbone e il petrolio, ed in misura minore, la bonifica dei terreni per l’agricoltura, l’industria ed altre attività umane.
Punto terzo. Le prove scientifiche a sostegno di questo cambiamento non mancano. La temperatura media della superficie terrestre è aumentata di circa 0,9 gradi Celsius dalla fine del XIX secolo.Gran parte del riscaldamento si è verificato negli ultimi 35 anni ed il 2016 è stato l’anno più caldo mai registrato. Gli oceani hanno assorbito gran parte di questo aumento di calore, e di conseguenza le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartico sono diminuite in massa e, mentre la quantità di innevamento primaverile nell’emisfero settentrionale è diminuita, la velocità di scioglimento della neve è aumentata, comportando l’innalzamento del livello del mare di circa 20 centimetri nell’ultimo secolo. Dall’inizio della rivoluzione industriale, l’aumento di anidride carbonica che gli esseri umani emettono nell’atmosfera, ha provocato inoltre un incremento di circa il 30% dell’acidità delle acque oceaniche di superficie.
Punto quarto. Cosa ci riserva il futuro? Le conseguenze del cambiamento della serra atmosferica sono difficili da prevedere, ma alcuni effetti sembrano probabili. In media, la Terra diventerà sempre più calda. Verosimilmente, questa condizione risulterà in maggiori evaporazioni e precipitazioni, alcune regioni diventeranno più umide ed altre più secche. Un effetto serra più forte riscalderà gli oceani, fonderà parzialmente i ghiacci (si prevede che, prima della metà del secolo, durante il periodo estivo l’Oceano Artico diventerà essenzialmente privo di ghiaccio), e porterà il livello del mare a salire tra i 30 ed i 120 centimetri entro il 2100. Nel frattempo, i cambiamenti del clima potrebbero influenzare la composizione delle comunità vegetali naturali. Si prevede infine che l’intensità delle tempeste e i tassi di pioggia associati agli uragani aumenteranno man mano che il clima continuerà a riscaldarsi.
È ragionevole credere che il clima globale continuerà a mutare durante tutto questo secolo ed oltre: l’entità del cambiamento, oltre i prossimi decenni, dipenderà principalmente dal quantitativo di gas a effetto serra emesso a livello globale e dalla sensibilità del clima della Terra a tali emissioni.
Come principali responsabili dei repentini cambiamenti che si stanno verificando, sarà forse arrivato il momento di interessarci e contribuire alla riduzione del nostro impatto su questo pianeta?
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